Piccoli (scivolare via)

È una giornata incerta e intensa, che strano assomiglia alla vita. Sfili gli occhiali ma il mal di testa rimane. Prendo un aereo con il pensiero che tanto non ho niente da perdere ma l’incidente resta, schiantarsi prima di arrivare. Siamo cresciuti sparando anche noi qualche cartuccia, oggi qualche ricordo, in aria. Ci hanno lavorato ai fianchi, scherzando, mentre distratti siamo diventati più occupati e insensibili. Ma chi si è mai arreso ai nostri colpi di avvertimento, chi ha mai avuto paura di noi, dico davvero, se non noi stessi? Anche solo di sfiorarci. Dici che ti rubo le parole, chissà dove finiscono poi. In una stagione, nelle rapide, in un nodo alla gola che non si può raccontare.

È una giornata di pace, quella mondiale del Panda, tenero misto amaro. Un panda dietro le sbarre di uno zoo che si sente libero dai visitatori. L’uscita di sicurezza è contare i battiti nelle pause delle notti tranquille. Aspettare il silenzio che conta. Abbracciarsi con le lacrime tirate agli angoli degli occhi, le vecchie regole in tasca, sovrascrivere il presente toccando il passato solo con i guanti. Ma perché? E non saper rispondere, semplicemente sentirlo in verticale e in orizzontale. Posa il telefono, lascia le conversazioni, e questa routine che è sentenza. Non senti? È una giornata di cuore aperto che cigola, piena di pieno e di non sarà mai. Vorrei ma non adesso, vorrei ma non posso, vorrei ma non so cosa.

La sfida contro una nuova pagina bianca per riempire qualcosa o qualcuno che potresti anche accettare. Delle dita che scivolano su una guancia, una specie di parcheggio per i sospiri. Prendila e vai, prendi tutto il bene che non ti ho dato e che ti aspetta. Arrossire sarà un attimo, come schiantarsi prima di arrivare, sarà come sentirsi ancora più umani, giusti e sbagliati, condannati e perdonati. Arrugginiti, rimpiccioliti, licenziati. In pace senza motivo. Qui c’è solo periferia, il tipico posto lontano dai cartelli nel quale ci si perde, tra fitte di bello e interruzioni. Qui la pace è la malinconia. Si affoga nelle notti increspate con la bellezza delle stelle marine e i con i sorrisi dei pensieri sfiorati.

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Fabio Pinna

Autore e poeta. I miei libri sono scappati! Viaggiano verso librerie o sono sulle mensole dei lettori.
Adesso sono di chi li vuole. Come queste brevi storie e i flussi di pensiero da leggere in cinque minuti.

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