Non è mai tardi

Ascolto solo ora il tormentone d’estate e siamo ad ottobre, mi accorgo soltanto ora che non mi parli da mesi e che le fotografie non rendono giustizia al tuo cuore. Sono così io, arrivo quando il vuoto è bello vuoto. Isola deserta per sorrisi felici e drink traballanti, muri e barricate abbandonate già da un po’. Così leggero da sembrare scontato e così pesante da restare fermo dall’altra parte. Quella parte dove c’è solo il me. Non ti ho mai salvata, ho solo preso la rincorsa. Così leggero il cuore da sollevarmi l’espressione e così pesante la stanchezza da rotolare in un pensiero qualunque.

Sei in onda, ti sto cantando per ripassarti. E non fare quella faccia un po’ di sbieco e non pensare male. Lampeggia una scritta fuori da un locale, non smette un attimo e mi fa ricordare che non è mai tardi. Se chiudo gli occhi posso ancora immaginarla, figurati a te. Anche se cammini da qualche parte lasciando il tuo odore a una fetta di mondo e ti muovi tra le gambe di qualcuno pensando a chissà cosa. Sei nelle migliori frequenze delle mie derive, piuttosto che cambiare canale cambio pianeta. Sono così io, arrivo e mi fisso e non so più cosa dire. Mi fido e mi imbarazzo, prometto e ritratto, mi sporco della tua colla e non mi incollo dall’altra parte. Quella parte dove c’è il noi.

Siamo qui ma non è possibile localizzarci dall’alto, nascosti dentro a copie più piccole di noi in modi di fare. Se chiudo gli occhi posso ancora sentire il nostro gusto, essere investito da una coincidenza che non finirà mai. Anticipa il mio prossimo milione di ritardi, salvami tu ora. Oltre la rincorsa, l’ossigeno di un bacio ostinato. Senza fretta, il momento è un diamante da tenere e un’onda da lasciar andare. Tremiamo come i cubetti di ghiaccio nel bicchiere, sciogliamoci, dalla parte giusta del tempo. Nostro, passato, presente o futuro. Un pensiero è per i vivi, non è mai tardi. Lampeggia e non è mai in ritardo.

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