Sottozero

Sfiorarsi, fin a dove la vita permette. Aggrappati ai nostri muri di cartone. L’amore nel cuore, stiamo a vedere dove ci portano questi anni, sotto terra ad essere realisti. Con l’amore nel cuore. Nel durante risolviamo puzzle per i bambini dai sei anni in su e problemi complessi. Nel durante fabbrichiamo nuovi problemi. Innocenti e devastanti come le tue forme, curvano come la strada che porta a Trani. Com’è bello respirare dai nostri sorrisi, scambiarsi la libertà di essere noi. Noi siamo la verità, provate a smentirci.

Qui devo dire, molta polvere e vento. Gabbiani voraci e terra che si spacca al sole. Settimane di lavoro spaccate dall’attesa di qualcosa di migliore. In me, o là fuori. Aspetto di dirti che le parole che non trovi le ho trovate io e va bene così. Ho preso troppo sole, il calore però l’ho rubato dalla tua freddezza. E chi lo decide che un pezzo di sentimento è sprecato, che l’era glaciale “Perle sotto zero“, settimo capitolo della serie non  possiamo scioglierlo noi con un accendino, ondeggiando, come nei concerti. Basta poco a volte, se vivi di poco, se ti fai bastare il poco.

Adesso devi solo guardarmi e ricordarti che sono umano, devi toccare la tua pelle e le tue ossa per ricordati che anche tu lo sei. Siamo giustificati, confusi e stanchi, irrisolti e un poco spenti. Prima che tu vada guardiamo un poco di cielo insieme, rubiamoci qualche segreto, ammazziamo a quattro mani il banale, andiamo per i fatti nostri e veniamo. Soprattutto veniamo, con il giusto compromesso e il giusto dolore da non nascondere sotto la sabbia. C’è così tanto da scoprire nell’animo umano e delle mille cose che siamo a me basterà che ne vorrai qualcuna. Convinzione banale, ingenuo pensare che il desiderio ci guidi verso il possibile. L’alternativa è azzerare questi sussulti, fingere di non essere deboli quando apri lo sguardo come fosse un ombrello. L’alternativa sarebbe scollare, separare i miei pensieri dalla tua importanza. Tornare in mezzo alle pietre a cercare qualcosa di meglio.

Qui devo dire, tanta strada che porta fuori strada. Freddezza che si scioglie perché deve alla tua sensibilità. Tanti nomi, qualche solitudine e muri di cartone che sperano che non piova. Allargo quello che posso, faccio spazio qui per sentire tutto, niente eccezioni. Perdo qualcosa, accentuo troppo qualcosa, farò la media. Non spreco una virgola, la sistemo al suo posto e aspetto. Che qui, devo dire, poco tempo e grandi sogni. Sottozero.

Come ti senti?

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Fabio Pinna

Autore e poeta. I miei libri sono scappati! Viaggiano verso librerie o sono sulle mensole dei lettori. Adesso sono di chi li vuole. Come queste brevi storie e flussi di pensiero da leggere in cinque minuti.

Una risposta

  1. Un’altalena di emozioni che tocca terra e ti porta a sfiorare il cielo in un lungo volo fatto di silenzi pieni di suoni, ovattato da nuvole soffici che rasserenano… si resta sospesi, ad occhi chiusi e il sorriso sulle labbra.

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