Senza schermo

Persone stanche

persone sole

persone silenziose

ho scritto sale sulla pelle, ma dalla parte che non si vede, su quella del cuore in effetti si scioglie

perché resti ho scritto su uno schermo

per abbracciare anche me

anche se questi schermi uccidono la poesia che avremmo potuto

immaginare dire fare incorniciare.

 

Poi l’ho spento e ho svuotato gli occhi accecati dai riflessi nel riflesso di riflessi

dalla svolta, dal muro del momento

la verità sembrerà ancora, meglio andarsi incontro una volta ancora

e tu non credere che abbia svuotato gli occhi anche da te.

 

Il tempo impazza, sembra di tornare indietro e non ci siamo fatti per questo

vieni a saltare nella polvere, è tutto qua

fuori dalla strada

fuori dalla testa

tutto quello che siamo

nell’atmosfera, vera, verrà se non c’era

con la gravità delle persone stanche sole e silenziose come noi

vere, verranno se non ci sono

e cuori supersonici che si ribaltano con emozioni piccolissime.

 

La nostra forza sarà tenere la posizione per due terzi della vita

come facciamo con quella con cui dormiamo per un terzo della vita

avere pochi schemi, pochi schermi

essere sempre il momento giusto nelle decine di vite sbagliate che ci sentiamo dentro

sentirsi invecchiare a ogni contraccolpo ma non per questo stringere meno

e brillare senza che nessuno lo sappia

di sudore, lacrime, di sguardi lunghi chilometri.

Cosa ne pensi?

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Fabio Pinna

Autore e poeta. I miei libri sono scappati! Viaggiano verso librerie o sono sulle mensole dei lettori.
Adesso sono di chi li vuole. Come queste brevi storie e i flussi di pensiero da leggere in cinque minuti.

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