Pagina bianca

Pagina bianca. Segni di cancellature, scrivi o disegni per quanto riesci e poi a un certo punto ti ribelli e togli tutto. Le parole sono percorsi, le persone, anche i luoghi su cui sei passata e che ti hanno tracciata. Compresi quelli dell’anima. Soprattutto. Provi a cancellare tutto come se bastasse per tornare indietro. Pagina bianca, è vero. Ma la carta diventa più sottile a ogni passaggio. Dura una vita, la pagina, se non la strappi di netto. Combatte contro il modo in cui la usi. Ma anche la vita dura solo una vita, non un giorno di più.

Chissà come mai finisce sempre sottile, zeppa di sacrifici e spinte d’amore, ingiustizie qua e là e inspiegabili misteri. Una pagina mai davvero bianca. Sottile sottile, si deve guardare in controluce per capirne il senso. Alla fine ci proviamo tutti a farlo. Perché ora ci ostiniamo a nasconderlo?

Forse niente è all’altezza dei tuoi desideri, inutile chiamarli sogni. I disillusi non pensano così lontano. Per questo cerchi la tua versione perfetta negli altri, un modo di essere senza scadenza. Sì, ti capisco. La ricerca dell’impossibile, diventa questo. Una follia. Urbana, globalizzata, business class, sopravvivere class, sentimentale. Le cancellature si sovrappongono. È strano vedersi intenti più a cancellare che a riempire il foglio, comprensibile, ma stretto da indossare come pensiero. Così stretto che è quasi impossibile muoversi tra gli altri pensieri in maniera naturale.

Stasera aspetterò che si alzi il maestrale, quello che fa volare i capelli, i vestitini e i profumi. E aspetterò che faccia buio, con questo lento ritmo estivo, per godermi tutte le varianti di blu del cielo e del mare. Spegnerò tutte le luci artificiali, come un supereroe o come un guasto dell’Enel, e citofonerò. Ma tu non sentirai, perché senza la corrente i campanelli non suonano. Allora salirò le scale, temendo di fare un grosso errore e temendo di guadagnarmi ingiustamente un tempo felice, busserò alla porta. Smetterai di cancellare la tua pagina bianca che non è bianca, ti alzerai per sapere chi è.

Sono io. Io chi? Non so con esattezza quale parte di me sarà lì, o quale vedrai. Il tuo sorriso sarà la prova che quando si è curiosi ci si può accontentare. Nella mano sinistra terrò una penna da usare per lasciare una piccola traccia sulla tua pagina, nella destra ci sarà un ottimo cioccolato 100% fondente dell’Ecuador. Ti porterò una scelta, destra o sinistra. Come nei giochi di quando eravamo bambini.

Nell’attesa che tu scelga io rovisterò nei tuoi occhi sorpresi. Sotto la maglietta bianca riuscirò a intravedere la forma di un reggiseno blu, una spallina è fuori. Non aspettavi visite. Hai uno spettatore. Mi correggo, blu notte. Per un attimo nella mia mente, dentro e fuori coincideranno, almeno cromaticamente. Casa sarà una sola, dentro e fuori. Ti riprenderai dall’iniziale sorpresa e mi inviterai a entrare. Resterò sulla soglia, con me i tuoi contorni investiti dalle luci di casa (nel frattempo è tornata la corrente) e l’odore del palazzo al riparo dalla furia del maestrale. Qualunque dono sceglierai potrai riscuoterlo dalla soglia.

Dovrai prendere la mia mano tesa per farlo. Avrò la mia dose di conforto. Quel tipo di conforto che prova chi è nello stesso smarrimento e insieme lo vive. Non chiederò di meglio, lo desidererò magari. Finirò per scrivere ancora nella mia pagina bianca. E tu penserai che non cambierà niente, tutta questa follia, i parcheggi vuoti sul cuore e la sopravvivere class, niente di niente. Però non dimenticherai come ti ho guardata, abbassando lo sguardo sul tuo abbigliamento riderai. Riderai al blu notte. Gli darai voto 8. Insomma, non così male. Di quel blu, e non di altro, di quel blu notte scriverai sulla tua solita pagina bianca.

La pagina bianca era tutta la mia rabbia

Ma non volevo fare del male a nessuno.

Nel letto ero mezzo morto

stanco di sognare i residui.

Tu non sei cambiata;

Tu sei ancora la stessa;

Tu puoi cadere e poi rialzarti;

Mi sono vestito e ho guidato fino al confine,

cercandoti nel discount

ma stavo solo raccogliendo i miei frammenti.

[ Blank Page, Smashing Pumpkins https://youtu.be/7HH-SyqBJs4 ]

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Fabio Pinna

Autore e poeta. I miei libri sono scappati! Viaggiano verso librerie o sono sulle mensole dei lettori.
Adesso sono di chi li vuole. Come queste brevi storie e i flussi di pensiero da leggere in cinque minuti.

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